Nel 1932 Juan Cano Sainz assunse un torceador per rotolare sigari sul tavolo della sua cucina. Le vendite furono così elevate che assunse un secondo artigiano, per tenere il passo con la domanda. La clientela continuò a crescere fino a che Juan creò, a L'Avana, il marchio La Flor de Cano.
Juan poté contare sulla collaborazione dei suoi fratelli Alfredo e Aurelio, il primo assistendolo con la contabilità, il secondò fornendo tabacco di alta qualità a prezzi scontati. Poi il figlio di Juan, Ernesto J. Cano, si unì all'attività nel 1939, e i fratelli proseguirono le loro carriere indipendentemente l'uno dall'altro.
Juan ed Ernesto modernizzarono il processo di produzione, introducendo macchinari automatici, arrivando a produrre oltre cinquemila sigari al giorno. Il fondatore morì nel 1955, ed Ernesto continuò a gestire l'impresa di famiglia, insieme alle sorelle Consuelo e Silvia, fino alla nazionalizzazione dell'industria del sigaro nel 1960. Grazie alla sua ricchezza ed influenza, ad Ernesto venne chiesto di aderire al Partito Comunista; offerta che tuttavia rifiutò e, anticipando il divieto di emigrazione di Castro, usò la sua influenza al fine di ottenere il visto per la sua famiglia, e si trasferì quindi a Miami, in Florida, lasciando in patria tutti i beni guadagnati duramente. Il marchio venne successivamente ripreso da governo cubano, che ne ha continuato la produzione, anche se limitandola a sigari di piccolo formato ed in quantità ridotte.
Il loro sapore è particolarmente aromatico, con un tocco di dolcezza, e la qualità è decisamente costruttiva.
Tutte le vitolas sono prodotte “Totalmente a Mano, Tripa Corta”, con tabacchi provenienti da Semi Vuelta.
Gusto: Medio.